Realizzato il 25 aprile, il murale è un memento mori. In tempi violenti e con poca umanità come i nostri, l’artista distingue i popoli. Una linea di faglia divide l’ambiente e crea l’identità. Da una parte non c’è più nessuno, dall’altra il simulacro dell’eroe, morto anche lui. I vincitori e i vinti condividono la condizione umana nelle sue inevitabilità.